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Il mio migliore Amico
di benves
11.10.2016 |
27.109 |
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"Spesso andavamo in discoteca e frequentavamo i miei amici, come dicevo lei passava per una che se la tira..."
Sono Elena, ho 22 anni e vivo a ViareggioViareggio è una realtà stagionale, d'estate ricca di opportunità e gente, d'inverno pigra ed assonnata tranne nel periodo del carnevale.
A Viareggio ci conosciamo tutti, io vado a Firenze all'Università ma la maggior parte del mio tempo libero la trascorro sui viali a mare con gli amici.
Ed è proprio il mio migliore amico, Stefano, che mi ha dato lo spunto per questo racconto.
Con Stefano siamo amici dalle elementari, tra noi non è mai scoccato l'amore perché il solo pensiero di andare oltre l'amicizia ci faceva mettere a ridere, siamo come fratelli.
Ci scambiamo confidenze, diamo giudizi sul partner di turno, insomma viviamo una complicità unica e forse invidiabile.
Circa 2 anni fa, io frequentavo il primo anno di Università a Firenze, lì avevo conosciuto molta gente ma, con una ragazza in particolare avevo legato, era di Salerno e non tornava a casa nel fine settimana; così ché capitava che la invitassi a casa mia il week end. Eravamo diventate buone amiche.
Mariangela, questo è il suo nome, era la tipica ragazza del sud, capelli corvini, non altissima, fisico snello ma tonico, occhi scuri, un po timida ma simpatica. Dovevi entrarci in sintonia per apprezzare tutto il calore della sua splendida terra.
Spesso andavamo in discoteca e frequentavamo i miei amici, come dicevo lei passava per una che se la tira.
Il mio amicissimo Stefano invece, ne rimase folgorato ! Non so da cosa ma prese una sbandata colossale per lei e, visto che ci confidavamo tutto, lo venni subito a sapere.
Io mi trovavo nel mezzo a questo punto, ruolo assai difficile quello di restare equilibrata.
Stefano cercava ogni occasione per stare con noi quando Mariangela arrivava, non capivo lei, come lo giudicasse. Circa 6 mesi dopo io e Mariangela eravamo molto più affiatate e, in occasione di una sera dove avevamo particolarmente bevuto, mi confidò di essere attratta da Stefano.
Vai è fatta pensai subito ! Invece le confidenze continuarono, Mariangela aveva paura di questo perché ancora non aveva avuto un uomo, i suoi volevano che arrivasse vergine al matrimonio, e lei ne soffriva. Tralasciando ogni giudizio su ciò, iniziai a razionalizzargli la cosa. In circa 1 mese la convinsi che Stefano era il ragazzo giusto per abbattere quel muro, conoscevo la sua dolcezza e la sua delicatezza, sapevo che ogni ragazza che aveva avuto era stata trattata come una regina; il fatto che non avesse avuto ancora una storia seria dipendeva proprio da questo, le ragazze dopo un po si sentivano soffocate, non volevano impegnarsi in qualcosa di serio e quindi, passati i primi ardori, scappavano.
Mariangela ne fu convinta, ora toccava spiegare a Stefano la cosa e cercare di non rovinare tutto.
La cosa fu meno difficile di quanto pensassi, Stefano intuì subito.
Una sera che uscivamo con gli amici, li lasciai soli con una scusa, complice come sempre del buon vino, dopo poco li trovai in un angolo a pomiciare.
Speravo che tutto andasse per il meglio quando, il giorno seguente, Mariangela mi confessò si sentirsi bloccata; voleva lasciarsi andare con Stefano ma si sentiva bloccata psicologicamente dal suo “status”.
Con una scusa vidi Stefano e, sfruttando la nostra complicità, riuscii a spiegargli tutto. Rimase stupito del fatto che Mariangela fosse ancora vergine e la cosa lo spaventò perché capiva la delicatezza della questione e non voleva rovinare tutto sul nascere.
Come al solito, gli uomini sono imbranati, tocca a noi donne risolvere tutto. Proposi allora una cosa che a me pareva paradossale e che io mai avrei accettato ma, invece fu subito accolta e condivisa da Stefano e Mariangela. La proposta è che quei due avessero avuto il primo rapporto in mia presenza in modo da tranquillizzare Mariangela ed eventualmente richiamare se necessario, ad una maggior dolcezza in certe circostanze Stefano. Ero imbarazzatissima, l'avevo proposta quasi per scommessa ed invece mi trovai coinvolta in qualcosa di assurdo anche se, francamente nel profondo, la cosa mi eccitava.
Stefano ci invitò a casa sua per una cena, aveva cucinato dell'ottimo pesce ed il vino bianco la fece da padrone. Gli effetti dell'alcol si fecero sentire, era il momento giusto.
Prese per mano Mariangela e la portò in camera da letto, io rimasi ai margini della stanza ad osservare, pronta a dare il mio contributo se necessario.
In breve tempo i due si erano spogliati, Stefano era completamente nudo con una splendida erezione mentre Mariangela si era liberata del reggiseno mettendo in mostra una splendida 3° ma aveva ancora le mutandine.
Come la mano di Stefano provò ad introdursi in esse, lei si irrigidì sottraendosi alle sue attenzioni.
Era il mio momento. Suggerii a Stefano di distendersi sul letto ed a Mariangela di iniziare un pompino.
Mi avvicinai a lei spogliandomi e restando in completino intimo poi, mentre lei spompinava fui io a toccarla, ad accarezzarle il ventre, a passare la mia mano sulla sua intimità per eccitarla.
In poco tempo i respiri di Mariangela si fecero più rapidi, iniziai a leccare le mudandine da sopra in modo da inumidirla. L'eccitazione aumentava, Stefano si godeva quel pompino senza rendersi conto che anche noi stavamo eccitandoci. Poi, spostai il lembo che copriva la sua fighetta e la leccai.
A quel punto Mariangela gemette così forte che anche Stefano si svegliò dal suo torpore.
Sfilai le mutandine di Mariangela, la inviai a stendersi sul letto e Stefano a prendere il mio posto leccandola. Anche io ero tutta un bollore, volevo la mia parte. Mi spogliai mettendo Stefano in imbarazzo, mai avremmo pensato di trovarsi in quella situazione. Quella sera Stefano oltre che amico a questo punto doveva dare anche a me qualcosa.
Mentre leccava Mariangela io mi misi distesa con la testa in mezzo alle sue gambe, iniziando a spompinarlo, aveva un ottimo sapore. La sua asta era tesa e rossa, aveva un bellissimo cazzo.
Mariangela era eccitatissima, colava umori a fontana, quando Stefano sfilò il cazzo dalla mia bocca per puntarlo sulla fighetta inesplorata lei neppure se ne accorse.
Io velocemente mi spostai, iniziando a tintillarle i capezzoli; la baciai in bocca quando Stefano affondò il primo assalto, entrando in lei e liberandola della sua verginità!
Mariangela soffocò nella mia bocca un urletto che subito trasformò in piacere quando Stefano iniziò a stantuffarla lentamente. Le sue gambe avvolsero Stefano chiudendosi sulla sua schiena, il ventre era proteso verso di lui per assecondare l'affondo. Io leccavo le sue tette amplificando il piacere.
Non so quante volte venne Mariangela ma ora che il più era fatto, era il mio turno.
Steccai Stefano da lei, lo feci distendere e mi impalai su quel totem ancora sporco di sangue.
Mariangela ebbe un po di respiro ed io iniziai a cavalcare come una amazzone.
Lei si avvicinò a me e, questa volta era lei a leccarmi i seni.
Anche io venni un paio di volte, poi fu Mariangela a voler provare ad impalarsi.
Era una brava allieva, fu facile imparare.
“ragazze non so quanto riesco a resistere ancora” disse Stefano
“ti voglio sentire venire dentro di me amico mio” dissi io e, cambiando nuovamente di posto con Mariangela ripresi ad impalarmi.
Effettivamente non resisté ancora a lungo, dopo poco ecco il suo cazzo sussultare, uno due tre sussulti, e fui piena di lui.
Mariangela non fu gelosa, spompinò subito quella cappella lucida ripulendola all'istante.
Da quella sera Stefano e Mariangela fanno coppia fissa ma, ogni tanto ci concediamo qualche uscita a tre per consolidare la nostra amicizia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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